La regina degli scacchi

 The Queen's Gambit

Beth Harmon arriva in un orfanatrofio femminile del Kentucky dopo aver perso la madre in un incidente. E’ una bambina un po’ schiva, ma molto intelligente: negli occhi ha una luce strana e diversa. Durante gli anni di permanenza all’orfanatrofio preferirà sempre la compagnia del signor Shaibel, il custode, che nel buio di uno scantinato le insegnerà le prime mosse degli scacchi.

Ben presto il signor Shaibel si renderà conto di avere di fronte a sè un portento e farà in modo che il talento di Beth non resti nascosto tra la polvere, ma che qualcuno la veda, giochi con lei e si renda conto della sua maestria fuori dal comune.

La bambina intanto crescerà, verrà adottata e andrà a vivere in una casa decente con una donna dolce, fragile, ma gentile e amorevole, la signora Wheatley, che saprà farle da madre, anche se spesso i ruoli delle due dovranno invertirsi.

La storia di Beth è una storia faticosa, di quelle per le quali ti verrebbe da pensare che a volte davvero piove sul bagnato. Ma è anche una storia di rivincita. Viene raccontata la dipendenza, quella che ti spoglia e ti prosiuga di ogni forza. Poi viene raccontato il riscatto: quella mossa che ti permette di tirare su il tuo culo dal pavimento nel quale stai steso da giorni, aprire le tende, lavare quei quattro piatti sporchi che sono nel lavello ad ammuffire, darti una sistemata, una truccata, mettere il tuo vestito bello e andare nel mondo a far vedere quanto in là si può arrivare quando non sabotiamo noi stessi.

Mi è piaciuta moltissimo questa mini serie: mi sono piaciuti particolarmente i personaggi del signor Shaibel e della signora Wheatley. Del primo ho apprezzato il profilo sempre dimesso, il suo rimanere sempre silenzioso spettatore della vita di Beth, ma anche il suo più grande fan. L’amore infondo non ha bisogno di grossi proclami quando ci sono i gesti a parlare.
Della signora Wheatley mi porto dietro la dolcezza: limitata forse, sicuramente sola e non apprezzata, ma anche estremamente generosa e piuttosto all’avanguardia per alcuni tratti.
L’interpretazione di Anya Taylor-Joy nel ruolo di Beth l’ho trovata superlativa: quegli occhi sono stati davvero capaci di esprimere la più piccola sfumatura delle emozioni; hanno trasmesso la pazzia, la vergogna, la gioia e la depressione. Sono sicura che per questa ragazza la strada sarà lunga e brillante.

Su Netflix trovate questa mini serie di 7 puntate creata da Scott Frank e Allan Scott: davvero consigliata. E’ tra l’altro tratta dall’omonimo romanzo di Walter Tevis del 1983.

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Anna

5 thoughts on “La regina degli scacchi

  1. Sono curiosissima di vedere questa serie, ma al momento sono talmente presa da The west wing che non riesco a staccarmi! Se non l’hai vista te la consiglio, anche se ha 20 anni è attualissima e fatta in modo straordinario, con attori straordinari!

      • Mmm molto interessante, è assolutamente nelle mie corde. Allora la cerco sicuramente, poi ti faccio sapere com’è andata 😉

  2. Mi è piaciuto anche questa serie, forse un po’ più degli altri perché abitavo a Lexington, Kentucky. Non ci sono tanti serie che sono ambientati a Lexington quindi quando ho sentito “New Circle Road” , “Henry Clay High School”, e “Lexington Herald-Leader”, sono stata molto orgogliosa! L’autore era di Lexington quindi ha usato luoghi attuali e cose vere!

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